Dentro la lampada c’è un piccolo uomo che mi guarda dal buco. Mi fa segno di entrare ma io mi oppongo. Gli lancio una corda, per sollevarlo fuori. Lui fa segno di no. “Vieni tu”. Io non scendo e lui non sale. Mi riprendo la corda. Lui si mette a cantare un gospel. È bravo.
Sono in cima alla lampada e posso esprimere desideri. Voglio un piatto di asparagi. Eccoli. Lui mi guarda e con la mano di taglio si batte lo stomaco. Immagino un piatto di asparagi dentro la lampada, per lui. Ma non funziona. Posso desiderare solo fuori dalla lampada? Gli lancio un asparago anche se mi sembra sgarbato. Lui lo osserva cadere ai suoi piedi. Mi fa segno di riprovare e allarga la mano. La muove per cercare di prenderlo ma non riesce. Mi chiama di nuovo, “vieni giù”. “No, vieni tu”. Sogno di farlo uscire dalla lampada. Niente. Finisco gli asparagi e vado via.
Forse domani sarà ancora lì. Intanto esprimo un altro desiderio.