Il caffè del mattino

La stessa azione, a due ritmi differenti, regala due esperienze diverse.

In un webinar sul tempo e lo spazio nella scrittura, abbiamo proposto alcuni esercizi. La partecipazione è stata altissima, tanto che abbiamo deciso di pubblicare i racconti più riusciti.
L’esercizio che pubblichiamo oggi chiedeva questo: Scegli una musica che ami e con un ritmo veloce; scrivi, a mano e in piedi, per tutta la durata della canzone, una scena di una storia che si adatti al ritmo della musica. Se ancora non hai finito di scrivere al termine del brano, rimettilo a ripetizione. Puoi decidere di scrivere la stessa scena con una musica molto lenta, sdraiandoti sul letto… poi paragona i due esercizi.

 

Tema: Iko Iko (my bestie) di Justin Wellington feat Small Jam
Urge, urge. Presto una tazza di caffè!
Sveglia, sveglia. Accendo luci, apro i balconi, entri il mondo!
La spina accenda l’invenzione mostruosa e più utile della storia dell’umanità. Ho già il nero bollente in corpo, solo alla vista e al sfrrngg dei grani che si frantumano.
Bolle, bello, ballo. Son pronta per la guerra, potrei mettere – se volessi – il mondo ai miei piedi. Distruggerei il nemico, con la mia energia!

Tema: Cry to me di Tom Jones
Riempie la bocca, accarezza la gola, scalda il tratto mentre lento scende. Le gengive sbattono, e la lingua gioca con il palato; scambia il gusto, differenti sensazioni di temperatura: più sensibile è il palato, la lingua trattiene il sapore e glielo dona. Lo trasmette anche alla gola, stimola le papille a secernere liquido: ancora liquido saporito.
Lo stomaco entra con prepotenza, maschio, virile, si accorda e partecipa. E gli arti, gli arti reagiscono; la pelle, il cuore fibrilla.
Nulla è più sensuale di bere una tazza di caffè appena svegli.

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