Rodari al Centro Diurno: Il Bar Colla

Il “Bar Colla”, dove i marinavi e le maribarche erano soliti incontrarsi e, tra una bottiglia di Vinavyl e un Pritt, finivano per appiccicarsi

Claudia Colaneri conduce laboratori di scrittura collettiva per disabili adulti con ritardo mentale. La sfida consiste nel trattare temi “alti”. Ecco quello che può succedere in un normale incontro:

Un giorno una nave che navigava, incontrò una barca che barcollava.
Sulla prua della barca c’era l’insegna di un locale: il “Bar Colla”, dove i marinavi e le maribarche erano soliti incontrarsi e, tra una bottiglia di Vinavyl e un Pritt, finivano per appiccicarsi; poi, a causa del fortissimo odore di colla, tutti iniziavano ad avere Attak di starnuti, che provocano violente tempeste.
Un giorno, durante una di queste feste, il cameriere arabo, Salamelek, avvistò una mongolfiera che, in quel momento, più che fiera, si trovava in balia dei vènti, e rischiava di non riuscire a raggiungere la Mongolia.
“Uhu!” Esclamò Salamelek, e prontamente lanciò in aria un Artiglio che agganciò la mongolfiera e la portò sulla barca. Nel cesto trovarono un bambino infreddolito. Qualcuno suggerì di riscaldarlo con uno Scotch, ma Salamelek, vista la giovane età del naufrago, ritenne più opportuno avvolgerlo in una coperta vinilica.
Lentamente il bambino riprese conoscenza, ma il suo pancino era ancora in subbuglio, così prese a tossire acetone su tutti gli ospiti del bar che, pian piano, si scollarono e tornarono ognuno sulla propria nave, indossando una Coccoina sul viso per non rischiare di provocare altre tempeste.
Finalmente, il mare si calmò, la mongolfiera si gonfiò di nuovo e riprese il suo viaggio verso terre lontane. Dal cielo, il bambino salutava  Salamelek, e anche i marinavi e le maribarche, con le coccoine sul viso, che lo avevano salvato, spiccicandosi.

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Claudia Colaneri

Claudia Colaneri lavora in ambito sociale come operatrice e formatrice, specializzata in teatro integrato, metodo autobiografico, scrittura creativa, musicoterapia. Per lei, scrivere è una forma di comunicazione non autoreferenziale, ma interpersonale. Quando la scrittura viene messa al servizio degli altri non è più solo arte, ma diviene un fenomeno sociale e un potentissimo atto rivoluzionario.

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