Non so voi quanta frequentazione abbiate con la scrittura. Credo abbastanza. E allora potete comprendere cosa sia lasciare che le parole traccino la strada e vadano avanti, da sole, aspettando che noi si sia capaci di andar loro dietro.
A me è successo. Ho inseguito per anni le parole, e per anni mi sono dannata l’anima per riuscire a scrivere come volevo, come pensavo di saper fare.
Ma la scrittura è come una lumaca. Se le stai troppo vicino, se le stuzzichi il guscio sperando di farla venire fuori lei se ne starà lì, rintanata sempre più in fondo.
Se invece la lasci stare, e vai via e fai altro, e vivi e respiri e ti prendi spazio per altre cose e le dai tempo, allora lei poco per volta esce. Tira fuori il capino, alza le antenne, si allunga per bene e riprende la strada. Lenta, ma costante. Sicura nella sua solitudine. Tutto ha un tempo, e per tutto c’è un momento.
Occorre imparare ad aspettare. E nel frattempo, però vivere.
Perché quella vita si farà a sua volta scrittura.