SCRITTORE: Tarologa delle mie brame, dimmi: qual tela di parole germoglierà, in questo dì sereno, da un sì cortese certame?
TAROLOGA: Al termine del nostro certame potresti pubblicare una silloge poetica.
SCRITTORE: Vista l’atmosfera cupa delle ultime settimane… e che San Valentino è alle porte… ho deciso di ispirarmi al Dolce Stil Novo.
TAROLOGA: Dante Alighieri, Guido Guinizzelli e compagnia cantante si staranno rivoltando nelle tombe.
SCRITTORE: Magari ci ispirano un bel romanzo d’amore.
TAROLOGA: Speriamo. Sono un’inguaribile romantica.
SCRITTORE: Intanto procediamo con le carte.
TAROLOGA: (Ancora stordita dagli effetti della rima, punta la videocamera sulle carte per filmare la procedura di estrazione).
TAROLOGA: Chi ben principia è a metà dell’opra.
SCRITTORE: Ti tuffi anche tu nei vortici della poesia?
TAROLOGA: Mi riferisco alla prima carta, il Bateleur. Essendo l’Arcano numero I, rappresenta l’inizio. È quel momento in cui sai di avere tutti gli strumenti a disposizione, ma ancora non sai che fartene.
SCRITTORE: Come un autore che deve scrivere l’incipit di un romanzo.
TAROLOGA: Qui è dove tutto è in potenza, ma ancora senza azione. Inoltre, al tavolo su cui poggiano gli strumenti del nostro “iniziato”, manca una gamba.
SCRITTORE: Cioè… se l’incipit scricchiola, tutto il romanzo può crollare per terra.
TAROLOGA: Se il Bateleur vuole portare a termine la sua opera con successo, come sembra auspicare il Mondo al futuro, ha bisogno di un aiuto.
SCRITTORE: Un padrino letterario? Un editor?
TAROLOGA: Il Sole ci comunica in che modo l’aiuto possa dar vita a progetti.
SCRITTORE: Mmm… è ancora poco per buttare giù una trama.
TAROLOGA: Sembrerebbe finita, ma, come ti ho detto altre volte, nessuna carta può guardare nel vuoto;
dobbiamo mettere una carta accanto al Bateleur.
SCRITTORE: Ah, già… il tiraggio non è chiuso. Vai!
TAROLOGA: (Estrae la carta dal mucchio e la scopre).
SCRITTORE: Toh, chi si rivede: la Morte!
TAROLOGA: Chiamala col suo nome, anzi… si chiama Arcano Senza Nome, perché è l’unico dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi a non avere un’etichetta.
SCRITTORE: Rivolge la falce contro l’iniziato. Che significa?
TAROLOGA: Potrebbe indicare un profondo cambiamento, magari improvviso, che ha messo in difficoltà il nostro Bateleur portandolo addirittura a pensare di non farcela.
SCRITTORE: Quindi lui ha bisogno di aiuto.
TAROLOGA: Il Bateleur ancora non se ne rende conto, poiché dà le spalle al Sole. Ma qualcuno sulla via lo aiuterà e da questo incontro nascerà qualcosa di nuovo.
SCRITTORE: Or ch’io t’ho incontrata su la via, ben veggio come narrar debbo lo principio della novella mia.
TAROLOGA: Una novella d’amore cortese?
SCRITTORE: No, un noir. Lui è un detective privato alle prime armi, ha tutte le carte in regola per diventare un professionista di successo, ma per un motivo o per un altro l’occasione giusta non si presenta mai.
Finché, un giorno, gli giunge la voce che un amico di cui non aveva notizie da tempo si è suicidato. Lui va al funerale, dove incontra altre vecchie conoscenze. Fra di esse una donna di cui anni prima era innamorato, ma alla quale non era mai riuscito a dichiarare i suoi sentimenti. Lei, la donna, dopo qualche giorno, si presenta a sorpresa nell’ufficio di Lui, sostenendo che l’amico comune non si è suicidato, che qualcuno l’ha ucciso e poi ha mischiato le carte affinché sembrasse un gesto volontario. Lui è tutt’altro che convinto della pista dell’omicidio, tuttavia, siccome brama di riconquistare la vecchia fiamma, decide di aiutarla.
TAROLOGA: Magari è stata lei a inventarsi la balla dell’omicidio per riconquistare lui.
SCRITTORE: Così alla fine si sposano e tutti vissero felici e contenti. Eh no, mia cara, la narrativa non funziona così.
TAROLOGA: Deve per forza finire male, giusto?
SCRITTORE: Non necessariamente. Lasciamo che siano i nostri lettori o le nostre lettrici a decidere il seguito.
TAROLOGA: Sono più brava come tarologa che come scrittrice, vero?
SCRITTORE: Ad oggi non ho ancora indizi fra le mani per giungere alla soluzione del caso.
TAROLOGA: Potremmo chiederlo ai Tarocchi.
SCRITTORE: Oggi no. Ne riparliamo la prossima settimana.