In un webinar sui cinque sensi nella scrittura, abbiamo proposto alcuni esercizi. La partecipazione è stata altissima, tanto che abbiamo deciso di pubblicare i racconti più riusciti.
L’esercizio che pubblichiamo oggi chiedeva questo: Scrivi una scena in cui un personaggio sta svolgendo un’attività che richiede precisione tattile, come l’assemblaggio di un modellino di veliero o l’intreccio di un cesto di vimini.
La mia mano scorreva sulla sbarra di legno fissata sulla scala che portava al primo piano. Le schegge mi punzecchiavano la pelle. Avevo appena comprato un appartamento in un cascinale ristrutturato da poco. Il terriccio scricchiolava sotto la suola dei sandali e qualche sassolino si era infilato sotto la pianta dei piedi. Zoppicavo vistosamente. Raggiunsi la porta a vetri con scritto il mio nome proprio in centro. Accarezzai la targhetta soffermandomi sulla scritta in rilievo. La luce creava piccole ombre su quel rettangolo di metallo colorato. Mi guardavo attorno percependo l’aria viziata sulla pelle. Una casa vuota tutta da costruire e un cuore libero da riempire erano il punto di partenza. Appoggiavo la schiena alla fredda parete intonacata richiudendo la porta con un dito.
Sentivo il freddo dell’alluminio sotto il polpastrello. Camminavo lungo i muri ascoltando con le dita la parete granulosa. Pareti da imbiancare e polvere da spazzare solleticavano la mia fantasia. Dopo dieci minuti di quella polvere cominciai a starnutire. Aprii la finestra e mi affacciai. Il sole bruciava sul mio viso. Le mie mani appoggiate sul davanzale rovente non resistevano al calore di un’estate di speranza.