Lettera di congedo

La lettera di una madre da un palazzo che cade a pezzi.

In un webinar sulla scrittura e i 5 sensi, abbiamo lanciato una piccola sfida ai partecipanti: per ogni senso abbiamo proposto un esercizio. La partecipazione è stata altissima, tanto che abbiamo deciso di pubblicare i racconti più riusciti.
Cominciamo con la vista, con questo esercizio:
Scrivi una scena in cui il personaggio si trova in un luogo abbandonato, come una vecchia fabbrica o una casa deserta. Rappresenta visivamente il senso di decadenza e abbandono.

 

Mia cara figlia,

dei fasti vissuti un tempo in questo palazzo, oggi non rimane più nulla. Dopo la morte del mio amato re mi restano solo i ricordi dei giorni trascorsi insieme e un posto in cui poter dormire. Sono stanca degli intrighi di corte, dei soprusi, e delle false alleanze fra i nobili che si sono slealmente dichiarati sudditi fedeli.

È venuta con me solo la cara contessa Maria Teresa, amica fidata e sincera, che mi terrà compagnia, per i pochi giorni che, sento, mi restano da vivere. In uno sguardo d’insieme mi accorgo che questa residenza, all’esterno, che comprende la villa e i giardini, è in un pietoso stato di abbandono, un tempo orgoglio e prestigio del sovrano. Non vi fu dono più gradito assegnatomi nel testamento.

Ora che mi sono rinchiusa in un mezzanino del palazzo, lontano dai clamori della corte, mi aggiro con dolore, quasi in punta di piedi, con l’intento di ispezionare le stanze e i saloni, una volta riccamente arredati in stile imperiale. Sono pieni di mobili accatastati alle pareti, tristemente divorati dalla polvere e dai tarli. Vedo quel che resta delle pregiate tende, ormai a brandelli, gli enormi specchi alle pareti, sporchi e incrinati, le sedie, i tavoli, le poltrone e i divani dalle preziose stoffe damascate, ormai lacerate, i servizi di posate d’oro e di porcellana e tante altre suppellettili andati in rovina. Osservo i muri scrostati e gonfi mentre un odore acre di muffa aleggia in tutti gli ambienti. Scruto i pavimenti decorati con maioliche pregiate pieni di calcinacci e divelti a causa dell’umidità che si infiltra nei muri. I magnifici oggetti donati al sovrano dalle corti d’Italia e d’Europa sono stati depredati. 

Cara Marianna, questo palazzo ha tutta l’aria di un vecchio museo abbandonato, ed è qui che concluderò i miei giorni.

 

 

 

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