Sono uno scrittore e ho un problema. Mi ricevete?
Quante volte hai buttato una storia o semplicemente non ti è venuto in mente niente per cominciarla? E quante volte ti sei trovato davanti a qualcosa di nuovo che non sai come affrontare? Noi di scuola Genius siamo una clinica di migliaia di casi proprio come il tuo e per ognuno dei problemi abbiamo una terapia. Vediamo di mettere insieme un po’ di idee. Se alla fine di questo articolo sei ancora indeciso o non ti è chiaro qualcosa, chiama il nostro pronto intervento e parla con un nostro specialista.
Il foglio è bianco. Più bianco del bianco. E nella mente non si materializza niente.
Rimanere davanti al PC, alla macchina da scrivere o davanti alla propria penna e un foglio bianco non cambierà mai la situazione. È un po’ come quando sei nel letto e non riesci a prendere sonno. Bisogno alzarsi, fare un giro, bere dell’acqua, rileggere un pezzo di libro. Se non ti viene in mente niente, puoi fare diversi cose. Esci, vai a camminare, ascolta musica ad alto volume. Prendi delle vecchie foto e perditi nei ricordi. Corri, prendi un autobus che non hai mai preso prima. Guarda quel tipo seduto nella metro triste e fissato sul suo smartphone. Se questa metro saltasse in aria adesso, cosa lascerebbe sulla terra? La scrittura, le idee, vengono dalla nostra esperienza. Se la mente è vuota è perché le porte dell’esperienza sono chiuse. Aprile accumulando immagini di quello che ti circonda. Quello che ti circonda, in fondo, è tutto quello che hai.
Non mi piace quello che ho scritto, neanche un po’. Eppure l’idea iniziale era così forte, suonava così bene.
Rileggi ad alta voce quello che hai scritto. Non ti convince ancora? Prendi il file o i fogli e accantonali per una settimana. La vita va avanti. Dopo una settimana riprendi i fogli o il file, leggili ad alta voce. Barra o cancella quello che non ti piace. Se non ti piace niente cancella tutto, senza pietà. Sei il primo lettore di te stesso. Se non piace a te perché dovrebbe piacere agli altri. Il coraggio di cancellare è direttamente proporzionale alla bravura di uno scrittore: più tagli, più bravo sei. Prova a farlo. Poi riprendi i fogli dopo un’altra settimana e vedi quello che hai scritto. Leggilo ad alta voce. C’è altro da tagliare? Taglia. Va bene così? Vai avanti.
Ho scritto una scena raccaprcciante e me ne vergogno, io non sono così!
Io non credo che a Quentin Tarantino piaccia sparare alle persone. Secondo me è un tipo a posto e pacifico. E Dario Argento? Un romano doc a cui piace mangiare e farsi quattro risate con gli amici. Non è mica uno di quelli cui piace fare paura agli amici. Quello che stai scrivendo non riguarda te ma i tuoi personaggi. Sono loro a dover fare i conti con loro stessi e con quello che gli succede. Anzi. Sei tu quello che gli fa i conti e non è nemmeno facile, perché lo devi fare senza giudicarli. Sono i lettori che devono giudicare i personaggi delle tue storie. Tu sei solo il tramite tra le loro vicende e la mente dei lettori. Non intrometterti, tu sei quello che racconta, non quello che li valuta. L’importante è che se il tuo personaggio vuole fare sesso con la zia, tu devi lasciarglielo fare. Quello è il suo destino. Non intrometterti.
A casa, quando mi metto a scrivere, mi guardano male
Nessuna scusa. Scrivere è il tuo lavoro, non un vezzo, non un tic, non una vergogna. Tutti gli altri farebbero bene a rispettare il tuo diritto di scrivere se non vogliono finire nel tuo romanzo come personaggi tristi e solitari che non hanno nessun carattere. Prendi il portatile, la macchina da scrivere o la penna e vattene in un’altra stanza. Non basta ancora? Vattene fuori. Il giudizio degli altri è qualcosa di cui tenere conto solo quando hai davanti un editor, il tuo primo lettore. Se a guardarti male sono i colleghi di lavoro, beh, forse è giusto. Hai un’idea che non ti vuoi far sfuggire? Apri una mail e fingi di scrivere al direttore generale.
Quello che scrivo non vale niente, me l’ha detto la mia migliore amica
È possibile, ma siamo sicuri che lei sia l’interlocutore giusto? Insomma, se vuoi prepararti per le olimpiadi dove vai? In un centro sportivo specializzato o dal dirimpettaio che corre una domenica sì e una no e guarda le olimpiadi in TV? Per leggere uno scrittore serve un editor, non c’è niente da fare. Per correggere il tiro di una buona storia che non funziona, serve qualcuno che sappia leggere e capire quello che stai cercando di raccontare. Vuoi scrivere? Vuoi essere pubblicato? Frequenta un corso di scrittura creativa.
Le patologie dello scrittore non sono tutte qui. Hai qualche domanda? Scrivici. Ti rispondiamo volentieri. Scrivici a [email protected]