Scrivere contro

Carraro oggi ci parla della modalità dello scrivere "contro". Contro una persona, una comunità, un'istituzione, una chiesa, un’idea, una civiltà

La modalità dello scrivere “contro” (contro una persona, una comunità, un’istituzione, una chiesa, un’idea, una civiltà… o qualunque altra cosa), può diventare per alcuni scrittori una chiave di interpretazione della realtà e un modello di stile. Io nei miei libri – scusate la scandalosa intrusione dell’io – ho spesso scritto “contro” qualcuno. Contro mio padre in primis. Contro il maschilismo che mi covava dentro. Poi contro la banca dove lavoravo, e dunque contro la piccola borghesia impiegatizia di cui facevo parte ecc. Fate mente locale sulle cose che o le persone da prendere a bersaglio e provate a scrivere contro di loro. Ognuno ha i suoi libri magici, epifanici in questo senso: modelli di libri contro sono stati per me Il giovane Holden, Diario del ladro di Genet, Morte a credito di Céline, Rimbaud, Lautremont, la Beat Generation o anche Pasolini e perfino Tondelli… Si può anche “scrivere contro” un certo modo di scrivere evidentemente (Avanguardie varie, Neoavanguardia ecc.). Lo scrivere contro puoi declinarlo come vuoi, purché poi dalla letteratura, dalle parole, non decidi di passare all’azione, diventare davvero un criminale… C’è anche quel caso, sapete, eccome, ma non è più di nostra competenza!

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Andrea Carraro

Andrea Carraro, scrittore, nasce a Roma. Se avesse ricevuto un euro ogni volta che sui media hanno usato il termine “il branco” per parlare di uno stupro di gruppo, citando il titolo del suo romanzo più noto, oggi sarebbe ricco. Invece è “solo” uno scrittore tra i più bravi. Romanziere, autore di racconti e di poesie, nasce a Roma nel 1959. Ha pubblicato i romanzi: A denti stretti (Gremese, 1990), Il branco (Theoria, 1994), diventato un film di Marco Risi, L’erba cattiva (Giunti, 1996), La ragione del più forte (Feltrinelli, 1999), Non c’è più tempo (Rizzoli, 2002) (Premio Mondello), Il sorcio (Gaffi, 2007), Come fratelli (Melville, 2013), Sacrificio (Castelvecchi, 2017) e le poesie narrative Questioni private (Marco Saya, 2013). Ha pubblicato anche due raccolte di racconti, confluite nel volume Tutti i racconti (Melville, 2017). I suoi giudizi critici, sensibili ma affilati quando serve, lo rendono un lettore del cui parere fidarsi con tranquillità.

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