Contro quello che chiamerei il “metodo Moravia” (mettersi comunque tutti i giorni al tavolo di lavoro per un certo numero di ore; per lui era dall’alba fino a mezzogiorno mi pare). Se ti metti al computer e non ti viene niente, non fare come Moravia, lascia perdere. Fai altro. Leggi, vai al cinema, fai sesso, fai una passeggiata ecc. Ma soprattutto leggi, che è la cosa migliore per uno scrittore in termini costi-benefici – vai sul sicuro, leggiti un classico. O un contemporaneo che consideri ormai un classico. Qualcosa comunque che ti arricchisca. Ognuno ha le sue letture preferite per ritrovare l’ispirazione e la voglia di scrivere. Può essere un racconto di Maupassant o di Čechov, o un racconto di Hemingway, tipo il celeberrimo I killer, poche paginette, quasi tutto dialogo, che hanno ispirato vari film bellissimi, oppure un racconto di Cheever o una delle Undici solitudini di Yates. O l’inizio della Metamorfosi di Kafka. Ognuno ha i suoi feticci.
Zio Alberto
Cosetta incontra inaspettatamente un lontano parente che aveva conosciuto solo nei racconti dei suoi familiari.