Recensioni

La nostra rivista è un giornale digitale di scrittura creativa. Porta alla luce la produzione migliore dei laboratori della Scuola Genius e il racconto della realtà realizzato dai più bravi scrittori, giornalisti, fotografi e filmaker.

“Come arcipelaghi” di Caterina Perali (Neo. edizioni)

Senza pretendere di dare risposte, il romanzo racconta un frammento delle storie di alcune donne e delle loro famiglie elettive, i loro legami forti e la loro presenza reciproca nei momenti più importanti dell’esistenza.

“‘O Cane” di Luigia Bencivenga (Italo Svevo)

I personaggi evocati e messi in scena in questo romanzo hanno la vibrante capacità di portarci con loro, nel mondo strascicato e confuso nel quale si muovono che ricorda la tradizione teatrale partenopea.

“Totem nelle nostre ossa” di Tlotlo Tsamaase (Future Fiction)

Un libro che contiene racconti e un romanzo breve dove la potenza di scrittura è capace di scuoterci, per la capacità evocativa e descrittiva nel narrare un mondo matriarcale in cui gli uomini sono considerati Peccati da osservare o da rinchiudere.

“I dettagli” di Ia Genberg (Iperborea)

La narrazione scavalca anni ed emozioni, in una Svezia libera e progressista, fatta di divani sdruciti e abuso d’alcool, case da pulire e sempre piene di sconosciuti in cerca di un appoggio.

“Una florida ed eccitante vita interiore” di Paul Dalla Rosa (Pidgin)

I protagonisti di questi racconti sono ritratti nel loro momento di ordinaria consapevolezza, dovunque si trovino, sospesi tra la tentacolare ed escludente Dubai, la scintillante e instancabile Maiorca, la stratificata e ossequiosa Pechino, o la serafica Melbourne, i loro corpi e le loro menti mostrano segni di crepe.

“Pulita” di Alia Trabucco Zerán (Sur)

Un romanzo con una narrazione serrata, ossessiva, potente, a tratti flusso di coscienza, che ci accompagna dentro la condizione priva di speranza di chi lavora per gli altri, che non conoscono nulla di lei se non quello che a loro interessa, come se fosse un’ombra.

“L’ospite” di Emma Cline (Einaudi)

Una narrazione che sembra il protrarsi di sequenze oniriche e lisergiche attraversate da una forma di lucidità disturbata, come le immagini che emergono dai sogni.

“Crisalide” di Anna Metcalfe (NN)

Una ragazza smette di avere relazioni sociali e si rinchiude in un progressivo silenzio, appartata rispetto alla chiassosa solitudine dei rapporti umani superficiali.

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