
Sylvia Plath e l’ultima colazione
Sylvia sistemò le fette di pane su un piatto, prese il bricco del latte e il burro e li poggiò sul tavolo, vicino alla sua poesia, scritta su un foglio e lasciata lì.
La nostra rivista è un giornale digitale di scrittura creativa. Porta alla luce la produzione migliore dei laboratori della Scuola Genius e il racconto della realtà realizzato dai più bravi scrittori, giornalisti, fotografi e filmaker.
Sylvia sistemò le fette di pane su un piatto, prese il bricco del latte e il burro e li poggiò sul tavolo, vicino alla sua poesia, scritta su un foglio e lasciata lì.
Alla fine dei lavori l’edificio occupava tutta la larghezza del promontorio, e l’architettura dell’abitazione faceva pensare a una nave incagliata.
Anna Banti le piaceva, suonava bene. Era il nome di una parente della famiglia di sua madre. Una nobildonna molto elegante, molto misteriosa che da bambina l’aveva incuriosita parecchio.
“La mia contadinotta veneta”, la chiamava lui, quando la guardava con quegli occhi che avevano visto tutto.
Il barista che lo vede tutti giorni lo saluta, e lo chiama senatore. Lui lo ringrazia, ma lo avverte che a fine giornata senatore potrebbe non esserlo più.
Quella mattina ci sarebbero stati i funerali, tutta Hollywood avrebbe glorificato se stessa facendo finta di piangere la bionda più desiderata d’America.
Se non fosse stato così stanco avrebbe camminato ancora un po’, ma si stava alzando un vento freddo che lo invitava a rientrare.
La mattina del suo settantesimo compleanno Kenzaburō Ōe era stato svegliato da un allegro cinguettio.
Verso sera la biblioteca si riempiva di barboni che cercavano un gabinetto e si addormentavano con la testa sui libri che fingevano di leggere.
Erano centinaia le lettere che il giovane intellettuale comunista, pazzo d’amore, aveva scritto quasi ogni giorno alla donna raffinata e bellissima, con dieci anni di più.
Quel mare così azzurro e calmo lo inquietava. Lo fissava per ore, cercando di cogliere un’increspatura, qualcosa di nascosto che premeva per uscire fuori.
Nella penombra del salotto spicca la pelle bianca del volto di lei, i due occhi invece sono come un grande fazzoletto nero che la fascia sopra il naso.
Scuola di scrittura creativa. Accompagniamo un autore dai primi passi fino alla pubblicazione, valutiamo racconti e romanzi, organizziamo laboratori per film maker e giornalisti digitali.
E ti stiamo aspettando.
I corsi sono riservati ai soci come attività istituzionale dell’Associazione.
Sede legale: Via Maurizio Bufalini 8 – 00161 Roma
Sede della scuola e aule:
+39 351 877 94 61 – [email protected]
C.F. 97996600587
Associazione Culturale Story Genius © Copyright 2024 | Designed by Appare