Gabriel García Márquez e il vestito per il Nobel
Il frac, si sa, porta male. Meglio optare per un liquiliqui.
Il frac, si sa, porta male. Meglio optare per un liquiliqui.
Flavia Ganzuenua ci spiega come scrivere dialoghi realistici
La prima volta che Gabriel García Márquez vide un morto, un ladro ucciso dalla donna che aveva cercato di derubare.
Bramosia e cieco desiderio non portano da nessuna parte: sola dalla calma interiore può emergere la sana vitalità.
Nella scrittura la morte deve essere trattata come la vita, perché in fondo cosa c’è di così straordinario nel morire? Quasi niente, succede a tutti.
Una trasformazione interiore è da ritenersi incompleta, se non si traduce in una possibilità di trasformazione anche per gli altri?
Gabriel Márquez si prepara a passare la notte su una seggiola di ferro, nel corridoio centrale di un malandato battello a motore.
Tirare fuori la rabbia che è in me e convogliala nei miei personaggi? Vediamo cosa dicono le carte
Un dialogo tra scrittori: “L’unica cosa che permette di far salire in aria una donna in anima e corpo è la vera poesia”.
Video del 1971 della Televisión Nacional de Chile, girato a Parigi in occasione del pranzo di festeggiamento del premio Nobel a Neruda, con traduzione italiana
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