Vita da scrittore

La nostra rivista è un giornale digitale di scrittura creativa. Porta alla luce la produzione migliore dei laboratori della Scuola Genius e il racconto della realtà realizzato dai più bravi scrittori, giornalisti, fotografi e filmaker.

Lettera a Calvino

Calvino rilesse la lettera che aveva tra le mani, poi reclinò all’indietro la testa fissando un punto indefinito sul soffitto.

Dove my casa, diceva Gregory Corso

Certe notti ancora gli risuonava nelle orecchie la voce di suo padre che gli diceva che non c’era posto in questo mondo per uno “scrittore poeta”, e lui voleva soltanto scrivere, nient’altro.

Bonjour Françoise

In casa, a tavola, devo aspettare il mio turno per parlare ed essendo la più piccola sono sempre l’ultima. Per questo parlo così rapidamente, quasi balbettando, devo recuperare il tempo dell’attesa.

La finestra sulla scuola di Pennac

La casa è vecchia e tutta da rifare e certo, se uno volesse un posto dove scrivere e riflettere in santa pace, non sceglierebbe un appartamento come questo.

Sylvia Plath e l’ultima colazione

Sylvia sistemò le fette di pane su un piatto, prese il bricco del latte e il burro e li poggiò sul tavolo, vicino alla sua poesia, scritta su un foglio e lasciata lì.

Villa Malaparte

Alla fine dei lavori l’edificio occupava tutta la larghezza del promontorio, e l’architettura dell’abitazione faceva pensare a una nave incagliata.

Anna Banti suona bene

Anna Banti le piaceva, suonava bene. Era il nome di una parente della famiglia di sua madre. Una nobildonna molto elegante, molto misteriosa che da bambina l’aveva incuriosita parecchio.

Dino Buzzati e la sposa bambina

“La mia contadinotta veneta”, la chiamava lui, quando la guardava con quegli occhi che avevano visto tutto.

Massimo Bontempelli e Il giorno del giudizio

Il barista che lo vede tutti giorni lo saluta, e lo chiama senatore. Lui lo ringrazia, ma lo avverte che a fine giornata senatore potrebbe non esserlo più.

Arthur e Marilyn

Quella mattina ci sarebbero stati i funerali, tutta Hollywood avrebbe glorificato se stessa facendo finta di piangere la bionda più desiderata d’America.

L’ultima casa di Carver

Se non fosse stato così stanco avrebbe camminato ancora un po’, ma si stava alzando un vento freddo che lo invitava a rientrare.

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