Parliamo del romanzo “Salta senza paura” con Francesca Gramegna
“In seguito a un episodio scatenante, Bianca inizia la rincorsa verso la conquista dell’autonomia e il Grande Salto, desiderato e temuto, è una delle prove da vivere e superare”.
“In seguito a un episodio scatenante, Bianca inizia la rincorsa verso la conquista dell’autonomia e il Grande Salto, desiderato e temuto, è una delle prove da vivere e superare”.
“La musica mi manca similmente a un arto fantasma che continua a dare segno di sé. Le mie frasi sono scritte su di uno spartito che contiene tutto”.
“Non avrei mai pensato che quella che a me sembrava l’invenzione narrativa più lontana in assoluto dalla realtà fosse invece già oggetto di sperimentazione, qui e ora!”
“Attraverso la scrittura ho conosciuto me stessa, ho scoperto e chiarito le mie idee, ho iniziato a trascinarle fuori con decisione e fierezza e ho imparato a decifrare la realtà”.
“Credo fortemente nella solidarietà tra donne, credo sia possibile ed indispensabile, a partire dalle piccole cose quotidiane, come aiutarsi a prendere i bambini a scuola (per esempio) agli eventi più importanti, nel lavoro o nella vita quotidiana”.
“Amo gli stimoli creativi, la diversità, il caos apparente e il mio essere allo stesso tempo anonimo e protagonista”.
“L’obiettivo era cercare di creare un’antologia diversa da tutte le altre, qualcosa che mancava”.
“Ogni personaggio è frutto di tanti elementi presi dalla realtà, mescolati insieme per creare qualcosa di credibile… poi se ti svelassi la vera identità di anche solo uno di loro, sarei costretto a ucciderti”.
“Nessuno sì uccide per amore, nessuno davvero si uccide perché non ricambiato o scacciato o respinto da una persona. Ci si uccide perché ci si sente respinti dal mondo”.
La parola all’autrice di un romanzo di formazione che racconta la crescita difficile di una ragazza narrata nel suo sforzo di diventare donna in una famiglia disfunzionale.
Una storia avvincente, ma al tempo stesso così densa di immagini, di suoni, di odori, di atmosfere, di riflessioni che ci risucchiano e ci fanno indugiare.
Dal 2007 si svolge “Un ponte sul fiume Guai” un premio letterario della Onlus Moby Dick che è dedicato a racconti inediti di malati di cancro e dei loro famigliari o sanitari. C’è tempo fino al 16 dicembre per partecipare.
Scuola di scrittura creativa. Accompagniamo un autore dai primi passi fino alla pubblicazione, valutiamo racconti e romanzi, organizziamo laboratori per film maker e giornalisti digitali.
E ti stiamo aspettando.
I corsi sono riservati ai soci come attività istituzionale dell’Associazione.
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