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Laboratorio di scrittura creativa per morti viventi: Lezione 10
Un finale, un finalino o la fine?
Un finale, un finalino o la fine?
Tutto finisce, anche i romanzi, anche la vita. Se quando si chiude un romanzo resta il tempo di riflettere, quando termina una vita cosa rimane?
Ognuno ha il proprio stile. È qualcosa di simile al DNA. Si può migliorarne l’uso, si può imparare a gestirlo, ma non si può sfuggire al proprio stile.
Quando si scrive una storia bisogna evitare un grande nemico: il doppio.
Quella degli zombie è una rivoluzione. E le rivoluzioni fanno sempre delle vittime.
Nel dialogo, i personaggi combattono a un livello più alto rispetto alle azioni vere e proprie che portano avanti: lo fanno per conquistare il loro oggetto del desiderio.
È una ferita che ha bisogno di essere curata, perché se si infetta può uccidere e se sanguina troppo anche
Se un personaggio non ha desideri è perché l’autore non ha un’idea chiara di quello che vuole dire
Non è che proprio dovete ammazzare qualcuno nella realtà per fare un esercizio di scrittura creativa
Uno scrittore è un morto che cammina
Le pagine sono scelte dal racconto Una cosa piccola ma buona di Raymond Carver. Ho scelto la versione più lunga, quella in cui c’è la parte del
Se un narratore s’immedesima con il suo personaggio può farci credere di tutto, anche il ricordo dell’infanzia di chi non è ancora nato.
Scuola di scrittura creativa. Accompagniamo un autore dai primi passi fino alla pubblicazione, valutiamo racconti e romanzi, organizziamo laboratori per film maker e giornalisti digitali.
E ti stiamo aspettando.
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