Dentro la lampada

Tom Wolfe e i radical chic

Li avrebbe chiamati così nel prossimo articolo per il New York Magazine, anche se sapeva già che non glielo avrebbero mai perdonato

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Lo spinello di Ungaretti

L’indomani mattina avrebbe tenuto la prima di una serie di lezioni all’Università di Harvard. Torno a drogarmi con la poesia, pensò

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Montale e la Volpe

Una mattina Maria Luisa lo accompagnò in un’agenzia di viaggio e vide che Montale, appoggiato al banco, metteva il piede all’interno come fanno gli orsi. “Mi sei sembrato un orso”, gli disse.

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Un gelato con Ezra Pound

In una fredda mattina di novembre, una ragazzina vede una coppia alla Giudecca. Lui sembra un JimiHendrix invecchiato; lei, incrociando i magnifici occhi verdi della ragazza, le sorride.

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Montale e il barone poeta

La mattina dell’otto aprile 1954, a casa di Eugenio Montale, in via Bigli, arriva una lettera diversa dalle solite. Cosa avrebbe mai potuto contenere?

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Lettere da Spotorno

“Vita da scrittore” di questa settimana ci propone una lettera che Camillo Sbarbaro, poeta e aforista italiano, invia al suo “collega” Giovanni Giudici.

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