A Coimbra, nel nord del Portogallo, dove sono stato in visita con il mio amico Luigi tempo fa, ha sede una delle più belle e antiche biblioteche del mondo: la biblioteca Joanina, edificata per volere di Re Joao III come fortezza della cultura. Racchiude sessantamila volumi intoccabili.
Per la botanica ho pensato a un sorbetto di aneto, polvere di argento e zenzero, per la filosofia invece ho immaginato una crema con ayahuasca e il fungo psilocybe azurescens, per il diritto invece ho reputato valido un cioccolato al rum diplomatico scuro, con un aroma sintetico di pelle. Tutto servito in una sola coppa regale, in legno semplice, un Santo Graal del gelato, proprio come la cultura custodita all’interno della biblioteca Joanina. La coppa sarebbe chiusa in una teca di vetro refrigerata. Nessuno può mangiarla. Esiste, c’è, è completa di tutte le epoche passate, custode di alchimie ormai superate, e l’uomo moderno non può toccarla, può conoscerne l’evoluzione odierna ma non quella contenuta nella coppa. Lì nella teca nulla può essere toccato, nessuno può toccare il nostro gelato, altrimenti il calore della bramosia di saperi antichi la scioglierebbe e non ne rimarrebbe memoria.