Come trasformo “L’anima” in gelato

La canzone cantata da Madame e Marracash è il ricordo di una crema che, com'è fatta, nessuno lo sa. Una sola persona lo sa.

Mi hanno detto che ho gli occhi tristi. Ho cercato dentro una coppa vuota. Non è un capriccio. Ci ho messo altri gusti. Era morbida, era crema, era tutto, era zucchero. La crema più bella che sia mai esistita. Ma il tempo corre. Io invecchio. Sono solo mentre scrivo e la gelateria è vuota. La cerco. Ma non lo do a vedere, sembrerei debole. Metto il dito nella coppa, vuota. Ho dimenticato fosse vuota. Nessuno lo sa, solo io so come è fatta, anche se ora non c’è. Nessuno lo deve sapere. Non lo posso dimenticare come è fatta. Il sapore di zucchero e crema sulle labbra. L’assenza è una ferita gelida inferta a lei, nemica fino a scioglierla. Sembra che io giochi, ma era la più bella. La perfezione, la crema tutta, la crema nulla. Mi chiedo se è ancora nella coppa, nascosta. Ci infilo ancora il dito, non c’è. Eppure non ci credo fino in fondo e non posso farne a meno. Il dito scivola nel vuoto, porta via i colori, è tutti i giorni che la cerco. Nessuno lo sa. Che non si può dimenticare l’anima a metà, che non si scorda la complessità del sapore. Allora la cerco dentro di me, ci trovo la sua ferita, ci trovo la mia metà. Il gusto, il freddo, la consistenza, la totalità. Come è fatta, nessuno lo sa. Solo io lo so.

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Andrea Fassi

Pronipote del fondatore del Palazzo del Freddo, Andrea rappresenta la quinta generazione della famiglia Fassi. Si laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali coltivando l’interesse per la scrittura. Prima di seguire la passione di famiglia, gira il mondo ricoprendo diversi ruoli nel settore della ristorazione ed entrando in contatto con culture lontane. Cresciuto con il gelato nel sangue, ama applicare le sue esperienze di viaggiatore alla produzione di gusti rari e sperimentali che propone durante showcooking e corsi al Palazzo del Freddo. Ritorna al passato dando spazio al valore dell’intuito invece dei rigidi schemi matematici in cui spesso oggi è racchiuso il mondo del gelato. Combina la passione per il laboratorio con il controllo di gestione: è l’unico responsabile del Palazzo del Freddo in qualità di Amministratore Delegato e segue la produzione dei locali esteri in franchising dell’azienda. In costante aggiornamento, ha conseguito il Master del Sole 24 Ore in Food and Beverage Management. La passione per la lettura e la scrittura lo porta alla fondazione della Scuola di scrittura Genius nel 2019 insieme a Paolo Restuccia, Lucia Pappalardo, Luigi Annibaldi e ad altri editor e scrittori. Premiato al concorso “Bukowsky” per il racconto “La macchina del giovane Saleri”, riceve il primo premio al concorso “Esquilino” per il racconto “Osso di Seppia” e due menzioni speciali nei rispettivi concorsi “Premio città di Latina” e “Concorso Mario Berrino”. Il suo racconto “Quando smette di piovere”, dedicato alla compagna, viene scelto tra i migliori racconti al concorso “Michelangelo Buonarroti”. Ogni martedì segue la sua rubrica per la scuola Genius in cui propone racconti brevi, pagine scelte sui sensi e aneddoti dietro le materie prime di tutto il mondo. Per la testata “Il cielo Sopra Esquilino” segue la rubrica “Esquisito” e ha collaborato con il sito web “La cucina italiana” scrivendo di gelato. Docente Genius di scrittura sensoriale, organizza con gli altri insegnanti “Il gusto per le storie”, cena evento di degustazione di gelato in cui le portate si ispirano a libri e film.

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