Sabotaggio d’amore, Amélie Nothomb

Un romanzo coraggioso e pieno di ironia, che racconta l'infanzia come un luogo ostile e furioso.

Scrivere di bambini è difficile. Si rischia spesso di scimmiottarli o, peggio ancora, di farne delle creature che, al pari degli angeli, non hanno sesso e non sanno cosa siano gli orrori del mondo e la cattiveria. E invece nessun luogo è così ostile e furioso come l’infanzia. Non si sarà più così crudeli e feroci come lo si è stati da bambini.

È di questo che parla Sabotaggio d’amore, il secondo romanzo di Amélie Nothomb, in cui una bimba di sette anni, figlia di diplomatici belgi, si ritrova a vivere nel ghetto di Li Sin, una zona di Pechino destinata ai lavoratori stranieri. Un luogo in cui è in corso una guerra “epica e terribile” tra bambini, con tanto di prigionieri e torture indecenti.

Un romanzo coraggioso e pieno di ironia insieme, indispensabile anche se stiamo scrivendo un romance e la protagonista ha superato da almeno un ventennio la linea d’ombra che la separa dall’infanzia. Indispensabile perché tra quei bambini di Li Sin, capaci di ridurre in schiavitù il più indifeso di tutti, una volta c’era anche lei.

Buona Lettura!

Condividi su Facebook

Flavia Ganzenua

Ex allieva di Paolo Restuccia. Ha lavorato come dialoghista televisiva (Rai e Mediaset), ha scritto racconti per antologie collettive (Mondadori), riviste e blog (Nazione Indiana). Ha pubblicato la raccolta "La conta delle lentiggini" (CaratteriMobili, 2013). Conduce da anni laboratori di scrittura.

Tag

Potrebbe piacerti anche...

Apri la chat
Dubbi? Chatta con noi
Ciao! Scrivimi un messaggio per dirmi come posso aiutarti :)