Davide Cortese è un mio amico. Di quegli amici che non conosci bene, che senti alle volte e non riesci a incontrarlo, eppure lo stimi e gli vuoi bene. E lo leggi e ti sembra che la sua penna ti conosca, conosca luoghi profondi, abissali.
E la sua penna è un ago che tatua significati delicati, ferendo e curando. Il suo Tattoo Motel, di cui vi condivido tre estratti, è di qualche anno fa e non trovandolo in libreria, Davide me lo ha inviato. Sono pagine di un amore che coinvolge tutti i sensi. L’ho letto in viaggio per l’Ucraina e ho passato qualche ora con Davide, e lui con me. Lontani ma vicini.
E così, prima del mio reportage Ucraino, vi lascio con queste pagine che mi hanno tenuto sveglio nelle lunghe notti di viaggio, perle rare. Uniche e indelebili.
Ora Davide è alle prese con Tenebrezza, raccolta poetica che mi accingo a leggere; insomma, non lasciatevi sfuggire un artista così limpido e importante, restituisce valore all’anima.