Questa è una differenza non nettissima perché è possibile che delle cose che a te non fanno ridere per niente a me fanno sganasciare, quindi, poi, il punto è quello che pensa il lettore.
Chi racconta, e racconta anche una vicenda drammatica, se ha un punto di vista diverso da quello di tutti gli altri sulla vicenda, ha già senso dell’umorismo.
È un po’ quello che dice anche Stephen King in “On writing”, cioè avere senso dell’umorismo è, per me, da scrittore, anche se io sono scrittore umoristico, restituire la realtà in un modo alternativo, diverso. E questo di per sé già fa sorridere, perché chi ha il senso dell’umorismo è più capace degli altri di elaborare un lutto, per esempio, e restituirlo a tutti quanti gli altri.
Quindi è una questione di quanto ce ne metti?
È una questione di quanto sei profondo nell’interpretare la realtà che hai appena vissuto o che hai immaginato.
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