Scrivere con senso dell’umorismo e scrivere per far ridere

Massimiliano Ciarrocca oggi ci spiega la differenza che esiste tra lo scrivere con senso dell'umorismo e lo scrivere con l'obiettivo di far ridere il lettore.

Questa è una differenza non nettissima perché è possibile che delle cose che a te non fanno ridere per niente a me fanno sganasciare, quindi, poi, il punto è quello che pensa il lettore.

Chi racconta, e racconta anche una vicenda drammatica, se ha un punto di vista diverso da quello di tutti gli altri sulla vicenda, ha già senso dell’umorismo.

È un po’ quello che dice anche Stephen King in “On writing”, cioè avere senso dell’umorismo è, per me, da scrittore, anche se io sono scrittore umoristico, restituire la realtà in un modo alternativo, diverso. E questo di per sé già fa sorridere, perché chi ha il senso dell’umorismo è più capace degli altri di elaborare un lutto, per esempio, e restituirlo a tutti quanti gli altri.

Quindi è una questione di quanto ce ne metti?

È una questione di quanto sei profondo nell’interpretare la realtà che hai appena vissuto o che hai immaginato.

Ascolta “576 – Scrivere con il senso dell’umorismo e scrivere per far ridere” su Spreaker.
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Massimiliano Ciarrocca

Ex allievo di Paolo Restuccia. Ha pubblicato il libro Pronto France'? (Fazi, 2014), ha collaborato con Liberoveleno e ha scritto lo spettacolo teatrale Buon Natale, la trilogia del livore. Ha recentemente realizzato il podcast Apocalips Bau in collaborazione con Filosofia Coatta e Genius. Insegna in diversi laboratori creativi.

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